L’islamismo politico rappresenta una minaccia crescente alle libertà occidentali. Nei suoi testi fondamentali la critica è proibita, l’apostasia è punita, la libertà di espressione non esiste: chi contesta il profeta o abbandona la religione viene considerato legittimo bersaglio. Non sono teorie: sono fatti. Dalle stragi di Charlie Hebdo ai linciaggi in Pakistan, fino agli omicidi in Europa contro chi osa criticare l’Islam, la risposta è sempre la stessa: la violenza come strumento di controllo.

L’Europa è l’esempio del fallimento dell’illusione secondo cui “tutte le culture sono uguali”: oggi criticare l’Islam in molti Paesi europei è rischioso, socialmente e perfino legalmente. Mentre si demonizza Israele, si ignorano regimi islamisti come quello iraniano che ogni giorno invocano “morte all’America” e “morte a Israele” e che sostengono l’esportazione della loro rivoluzione.

Il problema non sono i singoli musulmani, ma un sistema ideologico incompatibile con la libertà occidentale. Urgente: conoscere davvero l’Islam politico, limitare l’influenza delle organizzazioni islamiste come la Fratellanza Musulmana, difendere la libertà di parola senza eccezioni e sostenere chi denuncia questo pericolo dall’interno.

La libertà non si conserva da sola. Va difesa.

Torna all'inizio