Nel 2005 gli israeliani, a seguito del “Piano di disimpegno unilaterale”, si ritirarono completamente da Gaza. L’anno successivo scoppiò un conflitto armato – la “guerra civile palestinese” – tra Hamas e Fatah. E Gaza perse tutto quello che di buono Israele le aveva lasciato.
Da terre fiorite a deserto e tunnel dell’orrore: il fallimento di Hamas

Quando Israele si ritirò da Gaza nel 2005 lasciò ai palestinesi un patrimonio economico vivo e fiorente: serre moderne, aranceti rigogliosi, campi coltivati con tecniche avanzate, una base produttiva agricola che poteva rappresentare il trampolino per lo sviluppo di un territorio finalmente autonomo. Quelle terre, frutto di decenni di lavoro, erano pronte a generare reddito, occupazione e prosperità.


Così ai gazawi avevano lasciato la Striscia, e Gaza in particolare, ai gazawi. Ma niente: Hamas riuscì a distruggere anche quella opportunitàdi sviluppo per la popolazione.
A distanza di vent’anni – e ben prima della guerra del 2023 – ciò che rimane è un paesaggio abbandonato, campi incolti, strutture distrutte e un’economia ridotta alla sopravvivenza. Non è stato il ritiro israeliano a decretare la fine di quella fioritura, ma la scelta politica e ideologica compiuta nel 2006, quando i palestinesi affidarono il potere a Hamas. Da allora, con la forza e con la violenza, Hamas ha impedito ogni forma di alternanza, trasformando Gaza in un regime autoritario che ha investito miliardi non in scuole, ospedali o infrastrutture, ma in tunnel, armi e propaganda.
Le serre sono state smantellate o distrutte, le risorse destinate a progetti di morte, e la popolazione ridotta a vivere in condizioni sempre più disperate. Non è Israele ad aver negato un futuro a Gaza, ma Hamas, che ha preferito la guerra permanente allo sviluppo, la dittatura religiosa alla convivenza civile.

Chi è causa del suo mal pianga se stesso: chi sceglie Hamas sceglie un futuro di miseria e distruzione. Gaza poteva essere un’oasi di crescita, è stata trasformata in un deserto di disperazione.
(Contributo: “Pensiero prismatico”)
Hamas ha creato il consenso aprendo scuole e ospedali. Li hanno votati per questo, poi preso il potere hanno comprato armi e fatto i tunnel. Le serre le hanno distrutte perché fatte da israeliani con i quali con dovevano “contaminarsi”