di Giuseppe Crimaldi*
Giuseppe Crimaldi è il nuovo presidente nazionale della Federazione Italia-Israele. Succede a Bruno Gazzo, e questo è il suo primo editoriale da presidente nazionale.
Ci impediscono di parlare, fare convegni, spiegare le nostre posizioni. Occupano gli atenei, e quel che è più grave lo fanno con la benedizione di cattivi maestri impregnati di odio e di disprezzo verso chi non accetta la loro “linea”.
Pretendono di decidere se Emanuele Fiano, Maurizio Molinari, Tommaso Cerno, David Parenzo o chiunque altro sia anche lontanamente riconducibile all’ebraismo possano intervenire a incontri pubblici. Da tempo provano a cacciarci anche dal corteo del 25 aprile, sol perché esponiamo i colori della Brigata Ebraica (quella che contribuì a tutti noi, compresi i decerebrati che oggi sfoggiano antisionismo a venti carati, di non sfilare più al passo dell’oca o di indossare il fez nero).
Hanno deciso che in Italia non devono essere acquistati prodotti made in Israel: e poco importa se, oltre ai pompelmi e alle creme di bellezza del Mar Morto ci sono anche i farmaci salvavita di aziende come Teva.
Insultano, sputano addosso e picchiano chi osi uscire con la kippah sul capo. Terrorizzano chi sentono parlare ivrit. E disegnano svastiche, espongono all’esterno di negozi e ristoranti scritte “Zionist not welcome”. Danno la caccia ai ragazzi ebrei che studiano nei nostri Atenei. Adesso pretendono pure di impedire le competizioni sportive quando su una maglia di squadra di calcio, basket, scherma o che sia compare il Magen David. Anche l’odio uccide.
Arrivano a oltraggiare la memoria della Shoah insozzando le pietre d’inciampo. E hanno persino stilato una lista di proscrizione ( la trovate all’indirizzo web https://nuovopci.it/dfa/lista_sionisti/Lista_agenti_sionisti.html ) nella quale hanno inserito centinaia di nomi di persone definite “agenti sionisti”, nemici da colpire come birilli al bowling. Tra quei nomi c’è anche il mio, che tra l’altro non sono nemmeno ebreo, vivo del mio lavoro senza fare lo 007 eppure vengo messo alla gogna assieme a tanti altri sol perché amo Israele e il suo popolo. Ma il mio nome non conta: è il fenomeno delle black list a preoccuparmi. Di questo passo arriveranno giorni sempre più tristi per la democrazia.

Negli anni bui del nazifascismo la persecuzione contro gli ebrei italiani iniziò con provvedimenti graduali, per poi diventare un fiume in piena trasformandosi alla fine in una tempesta che annientò la vita, la personalità, gli affetti e il futuro per almeno 8000 esseri umani. Per non parlare di ciò che successe in Germania.
Da oggi inizia per me un triennio al vertice della Federazione Italia-Israele. E da presidente nazionale assumo l’impegno di non tacere, di rivendicare il mio, il nostro diritto a vedere in Israelela sola democrazia occidentale in un’area popolata da regimi dittatoriali e teocratici; rivendico il diritto di respingere ogni intimidazione rivolta da chi – spacciandosi per “democratico” – crede e pretende di dettare la linea del pacifismo di maniera, a senso unico, e della mistificazione propagandistica. E lo faccio, ovviamente, auspicando che arrivi finalmente il giorno in cui si celebrerà una pace vera tra Israele e i palestinesi, che si costruisca un futuro per le nuove generazioni di queste due popoli che troppo a lungo sono vissuti nel terrore, nell’odio e nel sangue.
Ma torniamo all’Italia. Qui c’è da tempo un rumore di fondo inquietante, e inizia a spargersi anche un lezzo insopportabile. E tanti italiani, troppi, fingono di non sentire, di non vedere, di non annusare quest’aria. Negli anni delle deportazioni furono troppi quelli che si girarono dall’altra parte per non vedere ciò che il nazifascismo faceva rastrellando le famiglie, deportando milioni di esseri umani destinati alle camere a gas. Voglio credere che quel baratro che si apre sugli abissi più neri dell’animo umano non si riapra mai più. Perché anche l’indifferenza può uccidere.
*Presidente nazionale della Federazione Italia Israele

complimenti presidente Crimaldi per l’elezione e per l’articolo, vivace, combattivo, preciso.
Sempre, sempre, con il popolo d’Israele.
La situazione è molto difficile per il popolo Ebraico sia in Israele che nel mondo
Ma confido nella sempre incrollabile resilienza che ha sempre dimostrato nonostante perennemente osteggiato ed oggetto di soprusi.
Per quanto riguarda l’ Italia manteniamo sempre viva la memoria storica ed i valori sanciti dalla nostra costituzione
La maggioranza silenziosa credo sia di buona fede.
Sono e sarò sempre dalla parte di Israele, unico argine alla barbarie islamista e all’ idiozia occidentale.
Mentre leggo le tue sacrosante parole di denuncia mi sovviene che pure infami speculatori sul crescente odio antogiiudaico gozzovigliano nei salotti buoni della stampa italiana ed emulano il peggior Paolo Orano .
Ogni riferimento a Ferruccio Pinotti del Corriere della Sera è puramente casuale .