Chissà quanto di malizioso o di semplice traduzione dal comunicato in lingua “farsi” ci sia nella nota diramata dall’Ansa alle 23,44 del giorno 15 giugno. Fatto sta che il termine usato per indicare lo spostamento dell’ayatollah Khamenei in un bunker sotterraneo a nordest di Teheran è strepitoso: “evacuato“.

Leggiamo l’Ansa: “La Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, è stata evacuata in un bunker sotterraneo nel nord-est di Teheran poche ore dopo l’inizio dei raid israeliani di venerdì, secondo quanto riportato da Iran International, citando due fonti informate all’interno del Paese, ripreso da Times of Israel. Khamenei si trova insieme a tutta la sua famiglia nel rifugio di Lavizan, affermano le fonti. Israele non avrebbe assassinato Khamenei la prima notte dell’operazione per dargli un’ultima possibilità di abbandonare completamente il suo programma di arricchimento dell’uranio, riporta l’agenzia di stampa citando una fonte diplomatica della regione”.
Mai termine fu più indovinato: specie quando si riferisce allo sterco.