di Giuseppe Crimaldi

Il negazionismo è un brutto esercizio intellettuale.

Il “genocidio incrementale”. Ci sono intellettuali che le pensano di notte certe formule magiche.

E le notti di Angelo d’Orsi, un attempato ex professore della cui esistenza pochissimi si sarebbero accorti se la solita emittente che strizza l’occhio al pensiero forte anti-israeliano non gli avesse regalato una inattesa notorietà (non sappiamo se prenda un gettone di presenza, il che è molto probabile perché ognuno tiene famiglia, e comunque se anche fosse non ci sarebbe niente di male). E allora: compagno d’Orsi, pugno chiuso e pedalare! Marsch!! Angelo d’Orsi è professore ordinario a riposo di Storia del pensiero politico all’Università di Torino. Si occupa, pensate un po’, di storia delle idee, in particolare di storia della cultura e degli intellettuali, con particolare attenzione al pensiero politico. Storia delle idee: roba da far impallidire persino Immanuel Kant e Cartesio.

Angelo d’Orsi è anche scrittore di saggi ed è stato candidato (con poca fortuna) alle ultime Europee nella lista di Santoro. – Ufficialmente e con merito insegnante, ma in realtà – e pochi lo sanno – nella vita fa fatto il cercatore di perle. Non scende in profondità marine come fanno i poveri pescatori dell’Oceano Indiano, no: le perle lui le va a pescare di notte, quando la sua inquietudine per un mondo che proprio non gli piace ma che deve sopportare gli fa venire incubi tremendi. E finché pensa ai morti innocenti di ogni guerra ci sta. Ma no, lui con o senza le braccia di Morfeo le cose le vede per come sono veramente.

Una di quelle perle che ha pescato di recente nel pelago nero in cui sguazzano i piranha che odiano Israele è questa: “genocidio incrementale”. Che significa? Lo spiega – da ottimo affabulatore – sul suo blog, in un mix di farraginosa alchimia e ottupli salti mortali senza rete. Leggete: “È la prima volta, a mia memoria, che il mondo sta assistendo, in diretta, a un genocidio, un genocidio incrementale: nella storia i genocidi sono stati numerosissimi, si sa, e diversi nelle loro modalità, con un unicum rappresentato da Auschwitz, dove la tentata eliminazione degli internati ha assunto l’organizzazione della fabbrica (bontà sua, ndr). Negli ultimi nove mesi, noi monitoriamo i morti, i feriti, i mutilati, gli affamati, di Gaza, giorno dopo giorno, ora dopo ora: le ultime cifre parlano di quasi 38.000 uccisi (di cui circa 18.000 bambini). I feriti sono probabilmente il doppio, e la distruzione di Gaza è completata per il 70-80%: gli esperti prevedono decenni per una rimozione delle macerie, ivi compresi brandelli di corpi umani, schiacciati da pietre, massi, tubi, mattoni, cemento, catrame, acciaio….” E prosegue: “Un genocidio in diretta nel sostanziale silenzio europeo (salvo che nelle proteste studentesche, aspramente represse), che ci rende tutti variamente complici del governo e delle forze armate di Israele. Coloro che sono critici, tutt’al più esercitano lo ius murmurandi, brontolii insomma, mentre le classi politiche tutt’al più pregano Netanyahu di uccidere meno, ovvero di sospendere, almeno per un po’, invece di proseguire indisturbato il massacro. Sembra che pochi si rendano conto della mostruosità, della ferocia inaccettabile degli avvenimenti in Palestina”. Hamas? Non pervenuta.

Ma la perla più nera che pesca è questa. Tenetevi forte: “Siamo obbligati a premettere, in ogni nostro discorso, due assiomi indimostrati: 1) Israele ha il diritto di difendersi; 2) Il 7 ottobre è stato un atto di terrorismo improvviso e inspiegabile (tutto qui? ndr). Agisce su di noi come un riflesso condizionato il timore di esser bollati con il marchio infamante dell’”antisemitismo”, ma anche il senso di colpa per la Shoà. Oggi con il genocidio in corso dei palestinesi l’azione israeliana sta non solo incentivando l’antisionismo, specialmente tra gli ebrei fuori di Israele (soprattutto negli Usa), ma sta rilanciando l’antisemitismo”. (…) E adesso allacciate le cinture: “Quanto al 7 ottobre stiamo scoprendo settimana dopo settimana pezzi di verità diverse da quelle che ci sono state servite dai media occidentali che hanno semplicemente ripetuto la narrazione dei governanti israeliani. Bambini decapitati, donne stuprate, corpi bruciati vivi, di cui non esiste alcuna documentazione, sembrano sempre più essere immagini di un film mai visto, perché non reale. Ma la propaganda se ne infischia della verità, e ne fa strame. Un altro piccolo volume appena pubblicato dall’editore Fazi (Roberto Iannuzzi, Il 7 ottobre tra verità e propaganda) fornisce inquietanti letture alternative di quella giornata “storica”, e se ne consiglia vivamente la lettura”. Non sarebbe il caso che le istituzioni ebraiche reagissero?

Su d’Orsi avremmo voluto scrivere altre diecimila righe, ma preferiamo fermarci qui. A quest’ultima sua allucinante asserzione, in base alla quale “non esiste alcuna documentazione” – secondo lui – dell’abominio targato Hamas il 7 ottobre. Di più non c’è da aggiungere. Se non che, forse, oltre che ai magistrati, ai giornalisti, ai politici, ma soprattutto a chi ha il delicatissimo ruolo di docente andrebbe fatto, come minimo, il test antialcol e antidroga. Almeno ogni tanto.

3 thoughts on “Cattivi maestri/2 d’Orsi, il pescatore di perle velenose

  1. Prima di tutto, mi piacerebbe avere un Bud Spencer in tasca per rischiarare le idee di questo signore così preparato, dopodiché lo legherei alla sedia con qualcuno che gli tiene gli occhi aperti e gli farei vedere i filmati per dimostrargli che le prove che non ci sono parlano invece molto chiaro. Questa gente fa trattata con forza non con il nostro silenzio e con la nostra sopportazione che sta arrivando allo stremo.

  2. Vergognoso, si atteggiamento ad intellettuali ed a storici o filosofi ma poi fanno discorsi illogici… nessuna prova? E quante ne volevano?

  3. Concordo con Giuditta Di Porto, soprattutto nel fargli vedere a ciclo continuo e con gli occhi obbligatoriamente tenuti aperti come in Arancia Meccanica, di quanto siano stati capaci i suoi cari amici di HAMAS e non solamente loro.
    Questi non sono solamente cattivi maestri sono i nuovi nazisti che non si fanno scrupolo
    di nulla e ovviamente sono negazionisti.

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