di Mario Carboni
Non è chiara la sconfitta del Campo largo+Cgil?
Ho la mia lettura.
Pochi al voto ma una percentuale altissima di “No” al quinto quesito.
Gli elettori entusiasti e sollevati dal Decreto sicurezza soprattutto dalla penalizzazione dell’occupazione degli appartamenti, dei blocchi stradali ed altre microcriminalità care alla sinistra, sono sempre più preoccupati, non dell’immigrazione clandestina in generale o dei campi profughi di raccoglitori di pomodori che gridano vendetta al cielo dei diritti civili e sindacali in collusione con le mafie , ma in particolare di quella islamica e del rifiuto all’integrazione di quella parte che pur avendo il permesso di soggiorno e spesso un’occupazione , viene strumentalizzata, guidata e spinta alla radicalizzazione religiosa e politica da migliaia di religiosi irregolari finanziati da Stati islamici, organismi della Fratellanza mussulmana e dalla propaganda in rete che li raggiunge a casa, che operano in centri islamici clandestini alla legge italiana e che propagandano la superiorità della Shariah, la cosiddetta Legge islamica, che vorrebbero seguire in proprio ed in alternativa alle nostre leggi ed addirittura ad importanti valori della nostra Costituzione.
Inoltre diffondono un antisemitismo radicale e violento costituendo a casa nostra un forte sostegno al terrorismo islamico, ad Hamas in particolare e diffondendo la logica della distruzione dello Stato d’Israele come giusto obiettivo e giustificando alla radice il Pogrom del 7 ottobre connotato da elementi di femminicidio, evidenziati dal rapimento selettivo di donne e ragazze, sottoposte a torture e soprattutto a violenze sessuali durante la loro prigionia.
La sinistra italiana, in un crescendo di identificazione con la propaganda e la vulgata “palestinista”, pensando forse che l’unità fra le sue componenti disomogenee ed anche avversarie, potesse saldarsi e dare agli elettori un messaggio, con un modello unificante, utile anche per ottenere una vittoria al Referendum, concordando un messaggio drasticamente antisionista, contro Israele in quanto tale, convertendosi al programma di Hamas, spendendo tutte le proprie energie per fermare l’offensiva israeliana a Gaza, dando così la vittoria ad Hamas e all’islamismo politico più radicale ed eversivo. Prova ne sia l’appello a votare Sì per il Referendum alla piazza romana piena si migliaia di bandiere palestinesi, fatte proprie e simbolo di una folle identificazione quasi esclusiva della sinistra e di moltissimi fanatici ed ignoranti preda di propaganda antisemita . In poche parole, la sinistra si è trasformata In un’area politica a sostegno di Hamas e dell’immigrazione clandestina islamica e soprattutto dell’occupazione di centri storici, stazioni e periferie degradate di bande di disperati e delinquenti nei quali gli italiani, ben sapendo cosa sta accadendo in Francia, Inghilterra, Svezia, Olanda, Germania e Spagna, vedono, fiutano il pericolo, superando la propaganda ormai fatta propria dai grandi editori contro Israele, e dalla Rai che raggiunge livelli di menzogne quasi farsesche se non fossero pericolosissime e condite dal solito antiamericanismo sotto sotto filorusso.
Gli elettori hanno capito e non sono andati a votare in massa fucilando però il 5 quesito tanto per dare un segnale alla sinistra sul concetto al quale quei sapientoni di dirigenti, di cattivi maestri, contavano di più.
Il referendum è stato perso anche malgrado la tiepidezza delle argomentazioni del centrodestra che per nulla ha schierato le proprie forze mobilitando anche le capacità mediatiche una volta berlusconiane ed ora in mano agli eredi che sull’antisemitismo e la difesa d’Israele sembrano ambigui quando non compagni di strada dei comunicatori di sinistra.
Il messaggio è anche quindi per il centrodestra sollecitando al superamento di dichiarazioni di rito dei dirigenti per affrontare una questione seriamente e dando indicazione precise e militanti ai propri iscritti ed elettori e dato che è al Governo prendere atto che l’informazione pubblica è in mano non solo alle sinistre ma peggio ancora all’influenza dei Fratelli mussulmani che ha riempito le casamatte della comunicazione in tutto e per tutto e quindi mettere mano ad una vera riforma.