di Giuseppe Crimaldi
Viene veramente da chiedersi dove siano finite le libertà costituzionalmente protette in Italia, all’indomani del vergognoso blitz messo a segno a Torino dai soliti noti che hanno impedito lo svolgimento di un evento promosso dalle associazioni firmatarie del Manifesto Nazionale per il Diritto allo Studio (Unione Giovani Ebrei d’Italia, Studenti per le Libertà, Studenti Liberali, Studenti per Israele).
Chiamiamo le cose con il loro nome: i propal con kefiah d’ordinanza protagonisti di quest’ultima vergogna sono degli squadristi, utilizzano gli stessi metodi che usavano i loro bisnonni in orbace e manganello, e sempre più assomigliano assai da vicino i fantasmi neri che inneggiano al jihad: gli manca solo il coltello affilato.
Ma sì, cominciamo a dire le cose come stanno. E a chiamarli con i nomi giusti. Sabotatori della libertà altrui. Violenti, volgari, ignoranti. Cominciamo ad alzarci tutti, a farci sentire per interrogare gli organi dello Stato italiano su come intendano ripristinare i diritti “sospesi” da questo pattume umano nei confronti di chiunque la pensi diversamente da loro; a pretendere che chi impedisce a chiunque l’esercizio di quegli stessi diritti venga punito, sempre ammesso che viviamo ancora in una democrazia liberale. A chiedere, a questo punto, che scattino anche arresti, si celebrino processi e fiocchino condanne.
Bisogna identificare e perseguire gli esecutori materiali di quest’ultimo abominio, ma – attenzione – anche individuarne i mandanti: che sono tanti, e spesso nascosti tra le pieghe di un nuovo antisemitismo mascherato da antisionismo. Politici, giornalisti, commentatori d’assalto nei salotti tv: i cattivi maestri di tempi bui che speravamo di aver dimenticato sono tornati. E vanno fermati subito, adesso, prima che sia troppo tardi.
Quello che segue è il comunicato stilato dalla Federazione delle Associazioni Italia Israele su quanto accaduto a Torino.
COMUNICATO UFFICIALE FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI ITALIA-ISRAELE
Alcuni Cittadini della Repubblica italiana nata dalla Resistenza non hanno più diritto di parola all’Università di Torino?
Sono i ProPal filo Hamas nel Campus Einaudi che decidono cosa si fa e cosa non si può fare all’Università di Torino?
Queste domande sono legittime visto quello che è successo ieri all’Università di Torino dove qualche centinaio di sostenitori ProPal al grido di Palestina libera dal fiume Giordano al mare Mediterraneo, che è quanto professano i terroristi di Hamas non riconoscendo a Israele il diritto ad esistere, hanno impedito lo svolgimento dell’evento per la presentazione del Manifesto Nazionale per il Diritto allo Studio per le università come luogo di dialogo, di democrazia e di contrasto all’antisemitismo.
Tale evento era stato organizzato dal movimento Vogliamo Studiare cui aderiscono l’Unione Giovani Ebrei Italiani, Studenti per Israele, Studenti per la Libertà e Studenti Liberali, Giovani Socialisti e altre sigle.
La Federazione Associazioni Italia-Israele chiede:
- Al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi quale misure ha preso o intende prendere per contrastare il crescente antisemitismo mascherato abilmente da antisionismo di gruppi che sostengono apertamente Hamas, organizzazione dichiarata terrorista dell’Unione Europea nelle Università italiane e per permettere la libera espressione delle idee nelle stesse.
- Alla Ministra dell’Università Anna Maria Bernini quali misure intende prendere per garantire nelle Università italiane la libera espressione di idee e se non ritiene necessario tagliare i fondi pubblici a quelle Università italiane che non combattono efficacemente al loro interno il crescente antisemitismo.
Inoltre chiediamo che:
- la Procura di Torino apra di sua iniziativa un fascicolo di indagine volto ad appurare se all’Università di Torino ci siano stati comportamenti e atti in violazione delle leggi italiane con particolare riferimento a quelle sull’antisemitismo.
- che vengano acquisite al fine dell’indagine tutte le immagini video e testimonianze per verificare se atti di violenza fisica o minacce siano state attuate contro gli organizzatori e i partecipanti all’evento e se dai manifestanti ProPal siano stati gridati slogan incitanti alla violenza o di sostegno al terrorismo perseguibili per legge.
Constatiamo come la mancata richiesta dell’intervento delle forze di Polizia perchè venisse sgombrata l’aula dai facinorosi occupanti ProPal da parte del Rettore dell’Università di Torino Prof. Stefano Geuna e della Prof.ssa Anna Mastromarino, Direttrice del Dipartimento abbiano di fatto impedito lo svolgimento dell’evento e lasciato il Campus in mano ai Propal, non assicurando che fossero adottate altre necessarie misure affinché l’evento potesse svolgersi.
La Federazione Associazioni Italia-Israele vuole ringraziare tutti i ragazzi dell’Unione Giovani Ebrei Italiani, di Studenti per Israele, Studenti per la Libertà e Studenti Liberali che si sono fatti promotori di questo evento per il diritto allo studio in una università che sia libera dalle violenze e dalle prevaricazioni ed esprimere loro la nostra piena solidarietà e sostegno, solidarietà e sostegno che va anche alla nostra Cristina Franco, Membro del Direttivo della Federazione, che ieri a Torino era presente e che certo non ha gradito i bastoni delle aste delle bandiere ProPal sulla testa.
E in ultimo un grande grazie alla coraggiosa prof.ssa Giovanna Pacchiana Parravicini che ha sostenuto questo evento e che tutti giorni si trova a vivere in una Università dove a pochi è permesso di dettare legge nel silenzio assordante del Senato Accademico.
Bruno Gazzo, Presidente Federazione Associazioni Italia-Israele.
Sì vanno fermati subito prima che sia troppo tardi