“Juden Raus”. Evoca incubi neri e abissi dell’animo umano che immaginavamo perduti l’ordine impartito da una ristoratrice napoletana ad una coppia di cittadini israeliani che ieri avevano deciso di pranzare in un locale del centro storico del capoluogo campano. Cacciati, espulsi come reietti: messi alla porta solo perché ebrei israeliani. La cartina di tornasole tra ciò che oggi è antisionismo ed antisemitismo è tutta qui, nell’espressione rabbiosa di una imprenditrice napoletana che se fosse nata 60 anni fa e costretta magari ad emigrare avrebbe sofferto a leggere i cartelli che da Torino a Milano, da Bergamo a Zurigo, inibivano ai meridionali di poter chiedere persino un tetto vedendosi rispondere: “Qui non si affitta ai meridionali”.

Eppure è successo nella civilissima Napoli, Medaglia d’Oro al Valor Militare, la città che per prima in Italia si ribellò al giogo nazifascista, e che pagò un tributo di sangue altissimo in termini di vite umane. Corsi e ricorsi. Dovrebbe rileggere quelle pagine tristi, la ristoratrice che domenica 3 maggio all’ora di pranzo ha intimato perentoriamente a due israeliani, marito e moglie in visita a Napoli, di uscire dall’osteria affollata di turisti increduli per quello che stava succedendo. La loro colpa? Aver detto di venire da Israele.
Questa mattina la coppia ha presentato una denuncia ai carabinieri, esponendo i fatti e chiedendo di valutare se sussistano gli estremi di violazioni sia in sede penale che amministrativa. “Perché – hanno detto agli investigatori – ci siamo sentiti come appestati. Reprobi. Soltanto perché ebrei con passaporto israeliano”. Episodio tristissimo che denota il livore e l’odio verso una nazione e un popolo attaccato il 7 ottobre dai mostri terroristi di Hamas, un popolo “reo” di avere reagito a quel pogrom e di rivendicare il proprio diritto all’esistenza.

Che vergogna quell’anatema lanciato da una napoletana che non ha memoria storica per ricordare che solo i razzisti del Ku Klux Klan impedivano ai neri di frequentare certi locali; o che lo stesso per decenni è stato fatto agli omosessuali. Essere cittadini israeliani è diventata una colpa? Allora si vergognino tutti, perché nessuno si salverà da questa fatwa lanciata da chi la storia non la ha mai conosciuta. E un consiglio: state alla larga da certi posti che discriminano gli esseri umani.
Veramente uno schifo , ristorante dove non mettere mai piede .e piena solidarietà ai turisti israeliani
Vergogna, mi auguro che la legge funzioni