Mai più

Ogni guerra è sporca. La tragedia che ha coinvolto sette operatori umanitari del WCK che distribuivano cibo mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah (dov’erano state scaricate più di 100 tonnellate di aiuti alimentari) non può non turbare chiunque abbia rispetto per la vita umana. Tra loro c’erano anche tre britannici e un americano.

Ogni guerra è sporca, con i suoi maledetti “danni collaterali”. Israele ha definito l’episodio “un tragico caso”. E si sa che non sempre per gli strateghi di Tsahal è facile evitare simili episodi, soprattutto perché i terroristi di Hamas vigliaccamente si confondono con la popolazione civile, si nascondono negli ospedali, nelle moschee e persino nelle scuole, consapevoli di sfruttarne la valenza di “zone franche”. Codardi.

Ci sono almeno dieci episodi che provano, ad esempio, come i diavoli di hamas abbiano sfruttato persino le ambulanze della Mezzaluna Rossa per sfuggire ai checkpoint e all’arresto. Ripetiamolo, e sarà giusto tenerlo sempre bene a mente: quelli di Hamas sono feccia, pattume umano, non solo per quanto hanno avuto il coraggio di fare all’alba del 7 ottobre, non solo perché continuano a tenere segregati bambini, uomini, donne e anziani civili israeliani nelle loro tombe sotterranee; questa feccia ha per credo la codardia e sfrutta i civili come scudi umani. Avranno sicuramente brindato dopo quel tragico errore che ha causato la morte dei volontari. Hamas è un pattume di escrementi travestiti da esseri umani.

Israeli president Isaac Herzog and Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu pose for a group picture of the new government with Israeli Ministers at the president’s residence in Jerusalem, on December 29, 2022. Photo by Yonatan Sindel/Flash90

E tuttavia queste considerazioni non possono giustificare quello che è successo a Deir al-Balah. Per due motivi: il primo umano, il secondo di mera strategica opportunità. Israele non uccide gli innocenti, ma se capita ammette e promette che non accadrà mai più. E non deve succedere più: perché – e qui vendiamo al secondo punto – in una situazione già drammatica di per sé il governo di Gerusalemme, la nazione non può permettersi di mettere in gioco i rapporti di alleanza ed amicizia con i suoi tradizionali partner mondiali. Noi che amiamo Israele preghiamo laicamente perché ciò non accada.

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