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“FIGLI DELLA LIBERTA’” LIBERTÀ E RESPONSABILITÀ NELL’EBRAISMO

Giovedi 14 marzo 2024, 4 di Adar 5784, nella cornice della storica cappella bizantina “Bonajuto” di Catania – ritrovata dopo secoli nei sotterranei di un palazzo settecentesco e spledidamente restaurata – si è svolto un significativo incontro con il rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli rav Cesare Moscati il cui tema di riflessione è stato: “Figli della libertà – Libertà e responsabilità nell’ebraismo”.

L’incontro è stato organizzato dalla Sezione di Catania della Comunità Ebraica di Napoli, presieduta dal dott. Moshe Ben Simon e patrocinato dall’U.C.E.I. e dall’Associazione Italia-Israele di Catania, aderente alla Federazione Nazionale delle Associazioni Italia-Israele.

L’incontro si è incentrato su uno dei temi fondamentali della Pasqua ebraica (Pesach): il concetto di libertà, sia nella sfera individuale e quella collettiva: “l’Uomo nell’ebraismo è concepito come creatura di Dio e non come essere indipendente da esso” ha affermato il rabbino; è un “essere in relazione” con una entità al di sopra di esso, seppur creato “a sua immagine e somigliaza”. Di conseguenza anche la sua libertà è concepita all’interno della relazione con Dio ed in particolare con la Sua “Parola”, la sacra Torah. Per questo l’ebraismo, in tutte le sue diverse interpretazioni, sostiene con fermezza il libero arbitrio dell’Uomo e la sua libera scelta. Nell’ambito di tale relazione, è la piena libertà che conduce l’Uomo a scegliere fra il bene ed il male, fra giustizia e ingiustizia.

Durante tutta la riflessione condotta da rav Moscati, il concetto di libertà nell’ebraismo è stato indagato teologicamente al fine di condurre i partecipanti ad una riflessione comune sul suo significato odierno; soprattutto tenendo conto delle “ombre provenienti dal pogrom del 7 ottobre” e dalla conseguente crisi medio orientale.

Stimolante l’intervento del dott. Ben Simon sulla narrazione di Esodo a riguardo della discesa delle Tavole della legga dal Sinai consegnate al Popolo da parte del profeta Mosé. Egli ha voluto rimarcare lo stretto nesso fra la parola ebraicha charut che significa “inciso” e l’altro termine, dalla medesima radice, cherut che sigifica “libertà”; ciò al fine di far comprendere agli astanti il nesso iscindibile fra “Parola rivelata” e “libertà di azione” dell’Uomo, cui la Parola è stata “donata”.

A seguito della lezione, dal qualificato uditorio sono pervenute domante e richieste di chiarimento in merito al rapporto fra libertà e azione, fra coscienza della propria libertà e conoscenza della realtà interpretata alla Luce della Torah e altro ancora.

Nella cappella, che si è via via totalmente riempita di uditorio, erano presenti don Antonio De Maria, delegato per la diocesi di Catania per il Dialogo interreligioso; Riccardo Rodano presidente della Comunità dialogo interreligioso, intervenuto con alcuni rappresentatni della fede Ba’Hai (il cui santuario principale è sito ad Haifa, in Israele); l’intero Direttivo dell’Associazione Italia-Israele di Catania col presidente Antonio Danese; docenti universitari con alcuni studenti; gente comune proveniente da Catania e Siracusa e alcuni cittadini israeliani presenti a Catania, invitati dall’organizzazione. 

A chiusura dell’incontro il presidente di Italia-Israele Catania ha ribadito in modo chiaro il doppio-standard della comunicazione portato avanti a tutti i livelli (sia italiano che globale) sulla narrazione dell’attuale “crisi di Gaza”. Dimenticato e presto sminuito il massacro del 7 ottobre perpetrato “in odio razziale e genocida” si contrappone, dopo l’inizio delle azioni di difesa, un racconto tutto incentrato sulla reiterata e continua disumanizzazione di tutto il popolo israeliano; il presidente ha voluto ribadire come libertà e responsabilità debbano necessariamente tradursi in pensiero e azioni rielaborati in coscienza e fede, per amore della verità. Una “narrazione in verità” che non può essere assolutamente mistificata o sottaciuta.

Si ringrazia il proprietario della Cappella Bonajuto, Salvatore Bonajuto, per la disponibiltà del sito.

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