Di Segni (Ucei): “Dopo 7 ottobre studenti israeliani vivono isolamento”

“Il massacro del 7 ottobre è una ferita con un dolore immenso e che va riconosciuto come un attacco terroristico, con tutto l’orrore che ha. È chiaro che ci sono situazioni che si sono sviluppate a livello di territorio, arrivando anche in Italia con un’onda di antisemitismo, che è una esplicita contestazione a Israele. Contestazione che può essere collocata su determinate scelte del Governo, o riflessioni su quale è il modo di gestire una situazione di crisi così importante e complessa. Ma se questo diventa una demonizzazione e una inversione di concetti che ribaltano su Israele qualsiasi atteggiamento di crimini di guerra, genocidi, nazismo, o nazificazione come è successo nel periodo della Shoah, questo non aiuta a programmare soluzioni di diplomazia internazionale, ma favorisce odio e piazze incendiarie, che è quello che succede anche qua nelle nostre comunità”. Lo ha detto a Isoradio la presidente delle Comunità Ebraiche italiane, intervenendo ieri sera a ‘Cambiare si può. Storie di successo al femminile’, condotto da Claudia Conte. Di Segni ha parlato dell’isolamento che sempre più stanno vivendo nelle loro scuole gli studenti israeliani.

“Viviamo con dolore e paura, ma siamo i primi a voler sostenere e ribadire – ha proseguito Di Segni – l’esigenza di salvaguardare principi costituzionali e presidi di democrazia come possono essere le manifestazioni, ma una cosa è esplicitare un pensiero, una preoccupazione o un dolore per la sofferenza di tutte le popolazioni coinvolte nella guerra, compresa quella palestinese a Gaza, una cosa è incendiare le piazze con sentimenti di odio”. “Noi viviamo con un rischio e una minaccia fisica di violenza esplicita sulle nostre comunità. Nelle scuole, bambini e ragazzi israeliani, nelle università, si trovano contestati con veemenza, e con un isolamento che è sempre più forte”, ha concluso.

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