Circola un video in rete. Anzi due. Nel primo una dottoressa (forse una farmacista) si fa riprendere mentre prende la confezione di un prodotto farmaceutico di produzione israeliana e lo getta nel cestino. Il secondo video è il clone del primo, se non fosse che a fare da “modella” all’odio verso Israele c’è stavolta una infermiera – anche lei in camice bianco e all’interno di una struttura che ha tutta l’aria di essere il rertobottega di una farmacia o di un ambulatorio – che dopo aver vergato a penna una croce sulla stessa confezione la lancia nella spazzatura.

Che fossimo arrivati all’apice dei rigurgiti antisionisti lo sapevamo. Ora sappiamo anche che alla stupidità non c’è più alcun limite: perché se un medico che per lavorare fa prestato il Giuramento di Ippocrate oggi si fa testimonial contro chi produce farmaci che salvano la vita alle persone, allora due sono le cose: o dobbiamo fermare il mondo e chiedere di scendere; o indignarci, chiedendo che a queste due sciagurate odiatrici seriali, veicolatrici di un messaggio livido e scomposto, venga riservata una qualche attenzione da parte dell’Ordine dei medici, dei farmacisti, degli Infermieri e dello stesso ministero della Salute.

Boicottare un farmaco perché prodotto da quei sadici, schifosi, ammazzabambini che sono gli israeliani fa sicuramente audience e followers in quel cesso che ormai è diventata la Rete. Ma non fa bene ai pazienti. A chi soffre, a chi magari di quel brevetto esclusivo ha bisogno. E questo comportamento non deve lasciare indifferenti ma, soprattutto, va denunciato in tutte le sedi. Se l’odio, il pregiudizio, il fanatismo indossano una qualunque divisa, allora meglio cambiare aria.

Noi invece non ci arrenderemo di fronte a questa vergogna senza fine. La decisione di boicottare i prodotti farmaceutici israeliani nelle farmacie comunali è una scelta ideologica, irresponsabile e pericolosa. Israele è un Paese democratico, alleato dell’Italia e dell’Europa, punto di riferimento nella ricerca scientifica e farmaceutica. Escludere le aziende israeliane per motivi ideologici è una forma di discriminazione che non possiamo accettare. E denunciamo anche il comportamento irresponsabile dei sindaci che autorizzano le farmacie comunali a commettere questo abominio

5 thoughts on “Se l’ignominia si veste in camice bianco

  1. Certi gesti scomposti e scriteriati dimostrano la mancanza di responsabilità nei confronti del proprio ruolo e queste persone andrebbero sollevate dal loro impiego.sapranno che Israele) è all’avanguardia per numerose malattie e loro stanno compiendo il reato di impedire deliberatamente le cure. Basterebbe che ragionassero usando un po’ di cervello invece di fare le moraliste. Anche questo è immorale e dovrebbero immediatamente cancellare questo video..

  2. Le manderei nei tunnel sottoterra,costruiti proprio da quelli che supportano…..povere idiote….e avranno anche studiato qualcosina….Se mi tolgono un solo farmaco di Israele che io voglio specificatamente….spacco la vetrina della Farmacia…GIURO!!!!

  3. Mi auguro che non sia vero , viceversa le amministrazioni disciplinari sanitarie dovranno prendere provvedimenti . I consiglieri regionali della toscana devono verificare i fatti e agire .

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