di Giuseppe Crimaldi
Il 26 novembre del 1980, tre giorni dopo il terribile terremoto in Irpinia. Fate Presto: un urlo che scosse il mondo. Il 26 novembre del 1980, tre giorni dopo il terribile terremoto in Irpinia, Il Mattino titolò Fate Presto e quel titolo è e resta un simbolo profondo. Il titolo entrò nella storia del giornalismo, diventando poi anche un’opera di Andy Warhol. Ed è è quanto mai attuale rispetto a ciò che l’Iran sta facendo: giacché è ormai a un passo dal realizzare la bomba atomica. E allora: facciamo presto!
E’ notizia di queste ultime ore: il rapporto dell’Aiea sull’arricchimento dell’uranio in Iran al 60% mostra che Teheran è intenzionato ad avere armi nucleari. Il rapporto dell’agenzia internazionale è un chiaro segnale d’allarme che nonostante gli innumerevoli avvertimenti della comunità internazionale, l’Iran è totalmente determinato a completare il suo programma di armi nucleari. «Un tale livello di arricchimento – ha ricordatoNetanyahu – esiste solo nei Paesi che perseguono attivamente armi nucleari e non ha alcuna giustificazione civile».

Poco fa il capo dell’organizzazione per l’energia atomica dell’Iran, Mohammad Eslami, ha affermato che l’arricchimento dell’uranio è il fondamento dell’industria nucleare del Paese e una linea rossa non negoziabile, per la quale non esiste alternativa. «Nessuno può negare il diritto dell’Iran all’arricchimento, poiché tale approccio è illogico, poiché l’arricchimento è il fondamento del programma nucleare iraniano», ha aggiunto Eslami, riferendosi alla recente proposta degli Stati Uniti all’Iran di sospendere completamente l’arricchimento e di partecipare invece a un consorzio regionale che verrebbe istituito per arricchire l’uranio. Intervenendo ieri sera alla televisione di Stato, Eslami ha anche respinto l’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) sulle attività nucleari dell’Iran, definendolo «legalmente infondato, redatto solo per compiacere Israele».
Non c’è tempo da perdere. Non sappiamo se risponda al vero che a rallentare la decisione già presa dal governo di Gerusalemme di annientare questo rischio e polverizzare le centrifughe e gli impianti iraniani sia stato Trump. Qualcuno lo sostiene. Fatto sta che non c’è più tempo da perdere, anche perché il regime dei chierici in turbante di Teheran sta ampiamente approfittando della guerra a Gaza – arma di distrazione di massa mondiale grazie ai media che si bevono tutte le menzogne e le fake news – per proseguire in un’accelerazione dell’arricchimento dell’uranio che è l’ultimo passo prima del confezionamento del nucleare militare.
E allora, FATE PRESTO! La sabbia della clessidra è quasi scorsa del tutto.