Lo vedete questo signore? Si chiama Pedro Sanchez, cresciuto a pane e chorizo, vino tinto, corride e simpatie propal anche quando la Palestina era nelle mani dei terroristi di Hamas. Ebbene costui oggi paga un prezzo politico altissimo nel suo Paese, la cattolicissima Spagna (che peraltro è una nazione che tutti amiamo).

La sua passione terzomondista è nota. Ha girato l’Africa, teso la mano a paesi islamici-canaglia, facendo finta di non ricordare quando – tra Ceuta e Melilla – i soldati di frontiera di Madrid sparavano ad altezza d’uomo per respingere i migranti che dal Marocco cercavano di entrare in Spagna. i migranti venivano respinti a mitragliate.

Oggi Sanchez, cresciuto a filetti di toro e corride, da buon socialista non solo ha ripudiato l’amicizia con Israele, ma ha riconosciuto lo Stato di Palestina che ancora non c’è. Avrebbe fatto meglio a pensare, da capo del governo, a coordinare meglio l’emergenza meteorologica che ha devastato il Paese. Era tutto scritto nelle previsioni, ma lui e i suoi pensavano evidentemente ad altro.

Per quel che vale, noi ci sentiamo vicini al popolo spagnolo che ha subìto vittime e danni elevatissimi per le alluvioni. E a quel popolo esprimiamo la nostra più sincera e totale solidarietà.

3 thoughts on “Il toy-boy del disastro spagnolo

  1. Ora è l’ora della solidarietà e aiuto alla popolazione Valenciana poi arriverà il conto per i demagoghi incapaci

  2. Chi si propone come amministratore pensa solo a come ottenere e a come mantenere i voti, non ai problemi del paese che dice di voler amministrare.
    Penso che il problema sia questo

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