Ilan Brauner*
Eravamo abituati a vedere GOLDA MEIR come simbolo di Israele femminile egualitaria
ma in verità le donne ebraiche di palestina quindi ante 47-48 erano già pari agli uomini in materia di impieghi militari o lavorativi, conseguenze del dominio socialista dal 1904 (fondazione del primo KIBBUTZ – DEGANIA).
Da lì la strada era spianata con il servizio paramilitare con HAGANA (sinistra Ben Gurion), nell’esercito Inglese e poi nel PALMACH il corpo militare d’élite di Hagana fortemente di sinistra.
Dopo il 7/10 alle 70.000 donne sotto le armi come servizio regolare sono state richieste 40.000 come riservisti (per la prima volta) anche per rimpiazzare i soldati caduti specie nei carristi e nei corpi speciali oltre che le 60 cadute lungo la linea nel primo tremendo giorno impiegate come addette al sofisticato monitoraggio elettronico del confine.
Abbiamo già riferito sui 2 tank del reggimento full donne che partirono di loro iniziativa con il record di 90km all’ora per essere presente nei 2 kibbutz ridotti a macerie e morte di Beeri e Nachal Oz distanti 90 km dalla loro base nel deserto.
Ci sono nei giornali specifici i volti mascherati delle pilota da caccia e elicotteri d’attacco delle donne di BADELAS (Tigre) esploratrici nel lungo raggio del deserto con le loro Jeep, delle paracadutiste effettive incorporate nella 890 adesso a Khan Yunes e le coraggiose ragazze della polizia di frontiera (in realtà fra la Celere e la Folgore) ovunque a Jerusalem e nei territori curatrici fredde e infallibili nel NEUTRALIZZARE l’attentatore in mezzo alla folla (ci sono più candidate che posti liberi per arruolamento).
Nei filmetto senza i volti si vedono bene però le loro codine bionde (prevalenza ex Est Europa) accanto a codine nero carbone delle ebree etiopiche arruolate cone volontarie.
Il contraccolpo?
Nei kibbutz si è da tempo parlato della percentuale di divorzi (consensuali) molto alti.
Nella vita civile “la tempra militare” si nota molto bene… Solo nel settore religioso e specialmente ultrareligioso c’è sempre piu demarcazione fra i sessi come nella tradizione ebraica dei ghetti e Shtetl.
Penso non ci sia stato mai un paese con più contrasti come Israele, unica ma orgogliosi di averla.
Auguri alle donne ovunque siano.
*Presidente Associazione Italia-Israele di Treviso