di Mario Carboni*
Questi che vedete nelle foto in basso sono i presunti terroristi dell’ISIS fotografati a Mosca dopo il terribile attentato al Crocus City Hall. Gli islamisti cugini di Hamas sono stati filmati mentre in diretta uccidevano e ferivano in maniera barbara oltre 140 civili russi. Con la stessa crudeltà del massacro del Bataclan e da parte dei palestinesi di Gaza del 7 ottobre 2023, quando i commando di Hamas hanno trucidato oltre 1300 persone violentato donne uomini e bambini sequestrandone centinaia.


Ma torniamo alla foto. L’orecchio tagliato è tamponato con un rotolo di carta igienica, mentre un suo complice mostra in un video oltre a lividi e ferite le guance gonfie per lo strappamento dei denti per farlo parlare a caldo.


Non mostro il video che fa vedere uno dei sospettati appena catturato mentre subisce il taglio dell’orecchio che gli viene infilato in bocca durante il primo interrogatorio. Se lo facessi, il web e i social mi punirebbero, sospendendomi.
Perciò mi astengo dal farlo ma potete trovarlo facilmente su Telegram assieme a filmati veri e non taroccati che mostrano contemporanee torture ai suoi complici senza mutande e colpiti nei testicoli e con estrazione di denti e percosse durante gli interrogatori da parte delle forze di sicurezza russe.
Analisti professionisti o amatoriali cercano di spiegare il perché di questo attentato strologando su tesi, ipotesi e complotti vari soprattutto incastonandolo nel conflitto russo ucraino.
Vorrei osservare che Hamas e l’ISIS – pur essendo fatti della stessa pasta terroristica islamista sunnita – sono oggi in concorrenza nel teatro dell’orrore che tanto piace, come riportano serissimi sondaggi.
Per questo operano alla grande in competizione per attrarre la simpatia e il consenso utile al reclutamento di altri terroristi nelle loro formazioni militari nel tentativo di radicalizzare singoli o gruppi o impiantare nelle grandi comunità islamiche in Occidente e fidelizzare centri di preghiera e Moschee più o meno irregolari dove predicano muezzin che diffondono la Shariah orientando le simpatie e la raccolta di fondi dei fedeli verso le diverse organizzazioni terroristiche che praticano il loro osceno marketing di chi sparge più sangue, fa più vittime e crea più terrore con atti tanto plateali e diffusi dai media possibilmente in diretta con le loro telecamere sempre accese.
Hamas che in fondo è un gruppo islamico locale ma che è portato sugli scudi dall‘antisemitismo globale in odio ad Israele e che ha preso la scena nella comunicazione di massa, ha oscurato l‘ISIS che quindi forse ha pensato di realizzare un colpo di scena eclatante i cui allegati tattici per adesso ci risultano sconosciuti in un puzzle complicatissimo e varianti imprevedibili.
Ma dove sono Amnesty International, Medici senza frontiere, Emergency e le altre benemerite associazioni dei diritti civili italiane e internazionali e contro la tortura, gli studenti, i centri sociali che insorgono su false accuse di tortura se solo si tratta dell’autodifesa di Israele che “tortura” non ne pratica affatto?
Si tratta di due pesi per due misure, si tratta di cinismo e in definitiva di antisemitismo praticato ormai apertamente e senza ritegno alcuno.

*Presidente Associazione Chenabura Sardos Pro Israele

2 thoughts on “Due pesi e due misure. Antisemiti, avanti tutta

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