La verità sui morti di Rafah

di Ilan Brauner*

SHORT DA ISRAELE

Chi ha visto le foto è rimasto subito perplesso di fronte ai morti nel cortile della chiesa nel nord Gaza nel dicembre del 2023. Non c’era alcun segno di bomba, non un cratere (che le bombe determinano), nulla. Erano solo le foto di un incendio.
La storia tristemente si ripete: e come allora la fake new, il FALSO, si ripete oggi davanti al terribile incendio in una zona per sfollati a Rafah. Il rogo è stato sviluppato da frammenti di un piccolo missile (da drone), quello che ha ucciso i due capi Hamas che è CADUTO SU UN SERBATOIO DI NAFTA a cento metri di distanza. È stata una fatalità, non un bombardamento mirato. D’altronde alla guerra – purtroppo – non si va con i guanti bianchi o con la livrea da indossare a Buckingham Palace.
Ma Bibi si è affrettato a scusarsi. Crocifiggere gli ebrei, sempre, è la regola aurea: sparisce un bambino cristiano alla vigilia di pasqua 800 anni fa (poi trovato annegato nel Brenta), ed è subito colpa degli ebrei che fanno le azzime con il suo sangue e nasce il piccolo santino.
A Mosca 4 mesi fa ci fu un attacco terroristico ceceno. Molti morti per il crollo della struttura di un tetto, causato – pare, anche questo – causato dai russi.
Avete più sentito parlarne? Se fosse stata bombardata una tendopoli con almeno 50.000 esseri viventi, quanti morti avremmo avuto? Dimenticavo: non lontano da lì c’erano una moschea e una scuola. Ma ritorniamo a Israele. Hamas ha lanciato poche ore prima della tragedia di Rafah i suoi missili, giunti fino al nord di Tel Aviv (tutti intercettati grazie al sistema di difesa (Iron Dome). Successivamente, com’era giusto che fosse, L’Esercito israeliano ha bombardato le postazioni da cui partivano quei missili.
Avete sentito notizie di morti o di stragi?
Hamas e MSF e CROCE ROSSA E MEZZALUNA VINCONO SEMPRE NELLE FAKE NEWS ANTI ISRAELE.

Post scriptum: l’ex premier Ehud Olmert adesso è diventato anch’egli un pacifista (dopo aver scontato sette anni in carcere per finanziamenti illeciti): fulminato sulla via di Damasco come altri personaggi israeliani, tra i quali il più famoso è il generale WEITZMAN, già comandante dell’ aeronautica divenuto peace keeping dopo le accuse di corruzione e interessi privati.
Ma diventare pacifista, oggi, è un refugium peccatorum.

(Presidente dell’Associazione di Treviso Italia-Israele)

4 thoughts on “La verità sui morti di Rafah

  1. Boker Tov,penso che Israele sia sotto un massiccio attacco da parte di tutto o quasi tutto il mondo!!!e la gente crede a tutto quello che propinano i media venduti agli assassini !!!poi quello che ha fatto la deputata spagnola e’ una VERGOGNA vera e propria.non ho parole!!!!!!!riconoscere uno stato inesistente i cui componenti sono assassini maledetti!!!!!!!!!

  2. Disumanizzare Delegittimare Doppio standard i nemici dell’Occidente hanno un piano ben organizzato che gli utili idioti europei sostengono . A loro insaputa ?

  3. Purtroppo la campagna di disinformazione anti Israele è inarrestabile…. Che senso ha il fatto che il Qatar, finanziatore e protettore di Hamas, faccia da mediatore con Aljazira come megafono planetario?

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