Una buona notizia

di Paolo Macry*

L’analisi del voto all’Università Statale di Milano – già teatro di polemiche e violente prese di posizioni anti-israeliane da parte di una minoranza di giovani – fatta da Paolo Macry per Italia Israele Today

I risultati delle recenti elezioni studentesche all’Università statale di Milano fanno riflettere. La lista “Cambiare Rotta” ha avuto 180 preferenze. Su 7.500 votanti e su 58.000 aventi diritto. Ovvero i filopalestinesi, i filo-Hamas, gli anti-israeliani, gli antisemiti sono un’infima minoranza. Prendono una manciata di suffragi e, con ogni evidenza, non riescono neppure a scalfire la massa degli studenti, che resta astensionista. L’appello alla militanza propal cade totalmente nel vuoto. Era prevedibile, si dirà. Ed è vero. Ma vedere nero su bianco questi numeri è comunque impressionante. È la palese certificazione che non esiste un’onda giovanile anti-israeliana e che, piuttosto, sono i media a soffiare sul fuoco, a creare le breaking news della protesta studentesca, a farne pomposamente “il nuovo Sessantotto”.

Com’è noto, per difendersi dalla sua deriva filo-Hamas, Israele ha silenziato Al Jazeera all’interno dei propri confini. Una decisione grave, che riflette la percezione del pericolo esistenziale vissuta oggi dallo Stato ebraico. Ma l’Italia non è in guerra e non è circondata da paesi ostili. E dunque non bandirebbe mai certe testate giornalistiche, certe reti televisive, certi talk-show che quotidianamente, dietro la facile retorica della pace (e chi non vorrebbe la pace?), portano avanti in realtà una sorda campagna anti-israeliana. Che quotidianamente, in dispregio perfino di quel totem ipocrita che è la par condicio, riempiono le prime pagine e i palinsesti con i commentatori più ostili a Tel Aviv e all’Occidente. Che quotidianamente inventano nuovi “competenti”, sebbene di assai dubbia scienza, purchè portino acqua al mulino antisionista. Che selezionano le notizie in modo surrettizio, oscillando tra esagerazioni conclamate e vere e proprie censure. Che forniscono le cifre dei morti a Gaza, e meglio se bambini morti, omettendo di dire che la fonte delle informazioni è niente di meno che Hamas.

E qui, tuttavia, viene a proposito il risultato delle elezioni studentesche alla Statale di Milano. Perché quei numeri suggeriscono speranza e determinazione a chi sta dalla parte delle vittime del 7 ottobre. Dopotutto è confortante che le manipolazioni dei media conseguano risultati irrisori. Che neppure il tambureggiamento “anticolonialista” dei social riesca a costruire una diffusa opinione giovanile di haters. Che insomma, almeno in Italia, almeno per ora, l’antisemitismo di pochi non sia contagioso.

*Storico, professore emerito dell’Università Federico II

4 thoughts on “Una buona notizia

  1. Come sempre e anche in questo caso, la maggioranza è silenziosa, purtroppo.
    Sarebbe bello che questi studenti universitari avessero il coraggio di mostrarsi, forse però a loro mancano le sovvenzione e non hanno elementi estranei al loro interno che fanno da megafono.
    Forse basta attendere e i pro PAL e pro HAMAS si sgonfieranno da soli.

    1. Ma forse c’è una palese incertezza nel giudicare in quanto le notizie.,si teme, facilmente sono manipolate dall’una e dall’altre parte
      Certo sarebbe bello se ci fosse la sicurezza dei dati

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